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Il Tantra Yoga


E’ lo yoga che forse conosco di meno. Prendo per cui spunto in modo preponderante da ciò che ho trovato sui libri o in Internet, integrandolo con quello che ho potuto sperimentare nel corso degli anni, come anche un po’ per la descrizione degli altri yoga.


Nella lingua sanscrita, tantra deriva dalla radice tan che significa tendere, espandere e significa tra le altre cose anche telaio, lo strumento per tendere la trama di un tessuto. Nella visione tantrica, l’intero universo fisico e mentale è percepito come simile al tessuto in cui le parti si uniscono nell’intero (tutto), e in cui l’intero (il tutto) si riflette in tutte le sue parti.


Un secondo principio del tantra afferma che il bene e il male, il sacro e il profano, la sensualità e la spiritualità, il materiale e il trascendente, samsara (ignoranza) e nirvana (illuminazione) non sono completamente opposte ma due facce della stessa realtà.

Secondo questa prospettiva il tantra cerca di utilizzare ogni momento della vita come uno strumento nella via dell’evoluzione spirituale


Il trattato mistico fondamentale “Vijnana Bhairava Tantra” offre molte pratiche partendo da momenti quotidiani, come ad es il percepire il Vuoto Divino mentre osserviamo un lago.


I principali aspetti divini che il tantra fa conoscere al mondo riguardano Shiva, il principio maschile, l’aspetto Cosciente, immobile, e Shakti, il principio femminile, la Creazione in divenire. Entrambi sono riuniti e trascesi in Paramashiva, il Supremo Assoluto. L’intera realtà è percepita come il gioco di questi due princìpi. In questo gioco, Shiva gioca il ruolo di testimone, l’osservatore che sperimenta la creazione in uno stato di pace, di calma. Shakti, gioca il ruolo dell’energia creatrice ed è lei stessa creazione e manifestazione.


Alcuni testi tantrici menzionano tre vie tantriche diverse (la “kaula” e la “misara” che formano il tantra della mano sinistra, e la “samara” dove l’identificazione con i principi maschili e femminili si realizza in modo simbolico, interno, con meditazioni ascetiche).


L’estasi che si raggiunge con il vero tantra è stata spesso confusa in occidente con il momento dell’orgasmo durante l’atto amoroso normale. In realtà lo scopo del tantra non è quello del piacere di per sé ma in questo caso dell’utilizzazione dell’energia sessuale e dell’amore di coppia per sperimentare l’unione con il Tutto, e da Esso riflettersi ancora nella coppia, dalle parti al Tutto, dal Tutto alle parti.

Hevajra tantra, un importante testo indiano, afferma infatti: “Colui il quale è realmente evoluto nello yoga deve unire il suo Scettro con il Loto della sua Saggezza senza perdere assolutamente il seme. In seguito a questo rituale si ottiene la liberazione, se i fluidi misteriosi sono armoniosamente focalizzati in sahasrara”


Il Tantra Yoga è stato mantenuto segreto per molti secoli e rimane un pò misterioso ed enigmatico per l’Occidente. Anche se non nella sua totalità, esso è però presente in una moltitudine di tecniche yoga, soprattutto in quelle tibetane, ma anche in altre come nel kundalini yoga e nell’Hatha Yoga.

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